Mare - Collina - Montagna - Raffaello - Leopardi - Rossini 
 Si può esistere senza arte, ma senza di essa non si può vivere ...... Oscar Wilde 

Chi Sono

Sono Daniele e mi sono trasferito in questo casale dalla città
Ho lavorato duramente per sistemarlo, ma questo mi ha fatto capire la grandezza della natura.
Appassionato di scultura e storia dell’arte, di poesia e letteratura, di storia locale e archeologia, di cultura rurale e sociale, di turismo esperienziale.
Qui ho cominciato a fare tanti mestieri ed arti seguendo i principi dell’Autoproduzione ed indipendenza secondo i principi del filosofo Thoreau. Agricoltore, giardiniere, muratore, falegname.... ed infine scalpellino.
Lavoro il legno, il tufo e l’arenaria per riportare da esse l'essenza della forma, della bellezza, dell'anima e per cercare nuove strade espressive dell’anima al di là della comunicazione verbale, consapevole che in ciascuno è presente una vena artistica segreta e nascosta che chiede di emergere, per liberarci da innaturali comportamenti e pensieri e che ci riporti alla condizione della innata meraviglia del bambino giocoso ed inventivo.
Ho deciso di dare il via ad un’attività basata sull’accoglienza turistica, con grande energia creativa in ogni atomo della casa, rendendola un tripudio di espressività e colori, dove la fantasia umana si mischia con la natura.
Ho deciso di dare il via ad un’attività basata sull’accoglienza turistica, con grande energia creativa in ogni atomo della casa, rendendola un tripudio di espressività e colori, dove la fantasia umana si mischia con la natura.
La natura è sicuramente una grande protagonista di questo luogo, perché il panorama sulle campagne marchigiane è davvero incantevole e lasciarsi rapire dalla cornice verde che circonda le colline è sicuramente un bel modo per trovare relax.

Who I am

I'm Daniele and I moved to this farmhouse from the city.
I worked hard to fix it, but this made me realize the greatness of nature.
Passionate about sculpture and the history of art, poetry and literature, local history and archeology, rural and social culture, experiential tourism.
Here I started doing many crafts and arts following the principles of Self-production and independence according to the principles of the philosopher Thoreau. Farmer, gardener, mason, carpenter .... and finally stonemason.
I work with wood, tuff and sandstone to bring back from them the essence of form, beauty, soul and to seek new expressive paths of the soul beyond verbal communication, aware that in each one there is a vein present secret and hidden art that asks to emerge, to free us from unnatural behaviors and thoughts and to bring us back to the condition of the innate wonder of the playful and inventive child.
I decided to start an activity based on tourist hospitality, with great creative energy in every atom of the house, making it a riot of expressiveness and colors, where human imagination mixes with nature.
With the desire to create relationships with the people who decide to stay there, with familiarity, friendship and profound exchange, trying to overcome the frequent superficiality of human contact mediated by nature that makes us more free and authentic.
Nature is certainly a great protagonist of this place, because the view over the Marche countryside is truly enchanting and letting yourself be carried away by the green frame that surrounds the hills is certainly a nice way to find relaxation.

Voglio che chiunque arrivi, anche solo per un giorno, si senta come un abitante del posto.
I want everyone who comes, even just for a day, you feel like a local.
Je veux tout le monde qui vient, même juste pour une journée, vous vous sentez comme un local.
Ich möchte, dass jeder, der auch nur für einen Tag kommt, fühlt man sich wie ein Einheimischer.
Quiero que todos los que vienen, aunque sólo sea por un día, se siente como un residente local.
Ik wil dat iedereen die komt, zelfs alleen maar voor een dag, voel je je als een lokaal.
Даже если вы будите находиться здесь один день я хочу что бы этот день был для вас незабываемый. Наполненый комфортом.
Volo omnes qui etiam modo diem sentiant accola.
Θέλω ο καθένας που έρχεται, έστω και μόνο για μια μέρα, νιώθεις σαν ένα τοπικό.
אני רוצה שכל מי מגיע, אפילו רק ליום אחד, אתה מרגיש כמו תושב מקומי Daniele

 
La Civetta

La civetta come molti altri animali notturni, è considerato dalla tradizione popolare un animale che porta sfortuna.
Nell'antica Grecia, invece, la civetta era considerata sacra per la dea Atena,
Da qui il nome del genere: Athene
Della specie riporta il nome latino: A. noctua, cioè «notturna»,
Dea della sapienza è raffigurata in molti portafortuna.
Con il termine civetta si intende anche una donna vanitosa, leggera, che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori con atti e vezzi per lo più leziosi e poco naturali.
Questo rapace, veniva usato dai cacciatori come richiamo per ingannare i piccoli passeriformi, li attraeva con un particolare modo di battere le ali, con inchini, ammiccamenti e altri atteggiamenti simili che costituisce un irresistibile spettacolo per le potenziali prede.
Il gufo-civetta evoca anche il potere sbalorditivo della morte: il terrore mortale del visitatore - predatore furtivo nella notte.
Ypnos, il dio del sonno, assumeva talvolta l’aspetto di una civetta che, per far addormentare gli uomini, sventolava le sue ali scure.
La civetta assume una polivalenza di significati, Rappresenta il simbolo della filosofia, della saggezza, della profonda consapevolezza di sé e dell’insieme, della conoscenza, chiaroveggenza, della luce che penetra nell ’ oscurità e porta inevitabilmente alla sapienza, alla rivelazione delle soluzioni ai problemi.


Due simboli magici per eccellenza.
Miti e le leggende, a partire dall’antica Roma alla Grecia, rappresentano la civetta insieme alla dea della saggezza e sapienza Atena glaucopide o Minerva.
Nella cultura egizia, il geroglifico della civetta sta a rappresentazione della notte, ma anche il sole che lascia il posto all’ oscurità e di conseguenza è simbolo anche di morte, Morte vista però come trasformazione e rinnovamento della vita.
Nella cultura indiana, si utilizzavo le piume delle civette per i copricapi o per abbellire i collari, perché si pensava che fossero spiriti potenti, ma benevoli che potessero fare da guida per il loro percorso.
Dalla notte dei tempi la civetta ed il gufo vengono inneggiati da maghi, streghe, veggenti, indovini e sciamani, che hanno sempre ricercato la loro compagnia per i loro scopi,
Simboleggia quello che c’è oltre l’oscurità portandolo alla luce o la possibilità di imparare anche a vivere nel buio stesso.


Per gli Indiani d’America il gufo è accomunato all’Uomo scheletro, il dio della Morte.
Ma ricordiamoci sempre che i poteri della Morte, in termini simbolici oltre che effettivi, sono i poteri della Trasformazione ed il gufo è simbolicamente legato al rinnovamento della Vita, implicito nella Morte.
Una delle associazioni più significative è quella con la Grande Dea, raffigurata come un gufo o accompagnata da gufi.
Così come dona la Vita, la Grande Dea può anche toglierla nel perpetuo ciclo di Morte e Rigenerazione, sulla base della saggezza evoluzionistica per cui ogni essere vivente deve rinunciare ai propri diritti affinchè la generazione successiva possa vivere.
Probabilmente da qui trae le sue radici l’associazione con Atena, in quanto protettrice di belligeranza e civiltà. Tuttavia, la profonda saggezza del gufo non sta solo nella capacità di portare alla luce ciò che è buio ma anche di vivere nel buio stesso.